L’opportunità per gli installatori: WallMall per la ripresa

Il mondo del lavoro sta subendo una forte crisi a causa del Coronavirus. Questo naturalmente riguarda anche il settore degli installatori, per un duplice motivo: da una parte le restrizioni e le chiusure imposte dal Governo per far fronte alla pandemia, dall’altra il comprensibile timore degli utenti, che preferiscono spesso evitare di farsi fare lavori in casa per non dover ospitare estranei.

In questa fase in cui il dramma del Covid19 pare avviarsi verso una risoluzione, e gli utenti sono stimolati all’acquisto grazie alla proroga della validità dei bonus per la ristrutturazione della casa e l’acquisto dell’antifurto, WallMall ha deciso di schierarsi al fianco degli installatori.

È infatti in partenza un nuovo progetto, attraverso il quale WallMall si impegna a supportare gli installatori e tutti i professionisti del settore attraverso un grosso investimento. Il progetto ha due scopi fondamentali: offrire una vetrina sul web agli operatori di tutta Italia, e contribuire alla nascita di nuove figure professionali qualificate.

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Gli installatori presenti sul mercato nazionale avranno infatti a disposizione una vetrina online nella quale offrire i propri servizi. Sul sito WallMall, inoltre, l’utente troverà l’elenco degli installatori della propria zona, potendo così scegliere se acquistare solamente i prodotti o anche il servizio di installazione offerto da un professionista della nostra rete.

Coloro che invece hanno competenze specifiche ma non fanno ancora parte del mercato, riceveranno la formazione ed i consigli necessari per la nascita della loro azienda. Successivamente, una volta concluso il percorso, anche queste nuove figure professionali saranno incluse nella rete nazionale degli installatori WallMall.

La selezione verrà effettuata attraverso un colloquio conoscitivo con i responsabili WallMall e la valutazione della popolosità della zona di riferimento.

La data di inizio del progetto sarà comunicata a breve sul sito WallMall: non perderti le nostre news!

Frequenze e codifiche dei telecomandi per cancello automatico

Da oltre 30 anni l’utilizzo di comandi a distanza si è diffuso per l’automazione civile, in particolar modo per l’apertura di cancelli, serrande e bascule. Naturalmente la tecnologia si è evoluta nel corso dei decenni. Nello specifico sono due i fattori che permettono il funzionamento di questi radiocomandi: le frequenze utilizzate e le modalità di codifica delle frequenze stesse.

I primi sistemi operavano attraverso le basse frequenze, comprese tra i 27 e i 41 MHz, finché non sono stati sostituiti dai sistemi definiti a frequenza libera, che operavano invece ad alta frequenza (260-350 MHz). Vi è una differenza sostanziale tra le due tipologie, ovvero l’ingombro. Quelli a bassa frequenza, infatti, avevano bisogno di antenne in ferrite avvolte e batterie di circa 9V. I sistemi che funzionano ad alta frequenza, invece, non necessitano di questi elementi di grosse dimensioni, ed hanno permesso, quindi, la diffusione dei prodotti tascabili in uso anche oggi.

Diversamente da quanto accadeva in precedenza, attualmente la scelta delle frequenze da utilizzare è vincolata dalle normative europee in materia. Si è arrivati così all’uso di quattro frequenze, due basse (40, 665 MHz e 40,685 MHz) e due alte (433,92 e 868,35 MHz), mentre quelle comprese tra i 260 ed i 350 MHz sono oggi proibite. Esistono inoltre due canali in deroga rispetto a queste frequenze, diversi per ogni Paese Europeo.

L’unica frequenza quarzata omologata è quella a 40.685 MHz, anche se in Italia sono ancora in vendita ricambi che ne utilizzano altre, in attesa che i vecchi sistemi si esauriscano e vengano sostituiti dalle nuove tecnologie.  I telecomandi quarzati sono quelli che contengono un quarzo al loro interno, sulla cui testa è indicata la frequenza sulla quale lavora.

Nel nostro Paese vengono utilizzate le alte frequenze, ovvero 433,92 e 868,35 MHz, oltre ai due canali in deroga rispettivamente a 30,875 MHz e 30,900 MHz.

Anche i sistemi di codifica presentano caratteristiche differenti, in base soprattutto al periodo di produzione. Esistono infatti i radiocomandi a codice fisso e quelli definiti rolling code, ovvero a codice variabile. La differenza è proprio questa: mentre per quelli a codice fisso il collegamento con la ricevente dipende sempre dallo stesso codice, quelli rolling code generano un codice sempre diverso, essendo in questo modo più sicuri poiché ovviamente più difficili da clonare per scopi illeciti. Questo però incide anche sulle modalità di clonazione del telecomando per l’utente proprietario: i radiocomandi rolling code richiedono infatti anche un intervento sulla ricevente per essere copiati, poiché quest’ultima deve riconoscere e memorizzare ogni singolo dispositivo operante con essa. La variazione del codice, inoltre, è data da un algoritmo matematico. Questo implica che, la duplicazione di questo tipo di telecomandi, non consiste nella copia di un codice, ma di un sistema di regole matematiche, variabili in base al singolo modello.

Gli italiani hanno paura

Gli italiani giovani hanno più paura

Censis: 2° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia

Gli italiani hanno paura. Lo dice il Censis nel suo secondo rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia pubblicato il 20 aprile 2021. Secondo questo rapporto, la paura è diffusa più tra i giovani che tra gli anziani, e quella che colpisce maggiormente riguarda lo stare in casa da soli di notte.

Il fulcro della ricerca è proprio il sentirsi sicuri nelle proprie case, e dai risultati emerge che il 90,9% degli italiani adotta sistemi di sicurezza di varia natura. Di certo molto diffusa è la tecnica del lasciare le luci accese anche quando si esce, per simulare la presenza di qualcuno dentro casa. Grande successo riscuotono anche inferriate, porte blindate (65,7%), videocamere, cani da guardia e casseforti. Del totale poi colpisce la percentuale relativa alla scelta di adottare un sistema d’allarme: il 37% degli italiani, infatti, ha un antifurto per la casa.

Questi dati, però, non vanno analizzati singolarmente. L’incrocio degli stessi infatti dimostra con maggiore forza il bisogno di sicurezza degli italiani. Contro il 9,1% che non adotta alcuna misura, principalmente per difficoltà economiche o mancanza di paura, ben il 57,4% sceglie di combinare tra i due ed i quattro sistemi di sicurezza, ed il 19,3%, pari a 10 milioni di italiani, vive in abitazioni dotate di almeno 5 dispositivi anti-intrusione.

Sono vari i fattori che incidono sulla scelta del dispositivo, che si tratti di un antifurto per la casa, una porta blindata o un cane da guardia. Quest’ultimo, insieme al possesso di un’arma da fuoco, è più diffuso nei piccoli centri. In città invece, soprattutto in quelle grandi, si preferiscono porte blindate, sistemi d’allarme e, spesso, contratti con società di vigilanza privata.

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Nel proprio rapporto il Censis sottolinea un’ulteriore differenza, ovvero il gap generato in relazione al reddito ed al patrimonio. Come è facile immaginare, coloro che si ritengono benestanti adottano una maggiore quantità di sistemi di sicurezza. Di questi ben il 59,9% possiede un antifurto per la casa. In relazione a quest’ultimo dato, il Censis paventa il rischio dell’acuirsi, soprattutto in virtù della crisi generata dall’attuale pandemia, delle disuguaglianze tra chi può permettersi i sistemi di sicurezza che ritiene più adatti e chi invece non può farlo.

Affinché tutti possano essere al sicuro nella propria casa, senza distinzioni di reddito, WallMall offre sistemi d’allarme per ogni tasca. Nel nostro store potrai infatti acquistare tutto ciò che ti serve per installare il tuo antifurto per la casa a prezzi contenuti. Ciò di cui noi di WallMall siamo orgogliosi è il riuscire ad offrire prezzi ragionevoli senza mai sacrificare l’efficienza dei nostri dispositivi. Corri a scegliere i sensori, le sirene e tutto ciò di cui hai bisogno nel nostro vasto catalogo e ricorda: con WallMall la tua casa è in buone mani.

Il ladro consiglia…

Vuoi mettere in sicurezza la tua casa e sei alla ricerca di un esperto: a chi rivolgersi? Quale figura è la più competente in materia di furti? Un poliziotto? Un vigilante? O magari un installatore di antifurti? Tutte queste persone sapranno sicuramente darti un consiglio, ma il più esperto di tutti è un altro: il ladro.

Se proprio non riesci a immaginarti in una conversazione con un interlocutore dotato di passamontagna e grimaldello stai pure sereno, qualcuno lo ha fatto al posto tuo. E non uno qualunque, ma addirittura Joseph B. Kuhns, professore dell’Università di Charlotte, in North Carolina.

Ebbene sì, il professore ha pensato di pubblicare uno studio sui furti che ne comprendesse ogni aspetto. Per essere esaustivo, volendo includere elementi come la preparazione del colpo, le motivazioni, i periodi e le tecniche preferite ecc, Kuhns ha ben pensato di lasciar perdere le varie statistiche in circolazione per intervistare direttamente i ladri ospiti degli istituti di detenzione.

Se sei curioso di approfondire e mastichi un po’ di inglese, qui potrai trovare l’intera pubblicazione e divertirti a spulciare. Ma quello che ci interessa farti sapere subito è ciò che concretamente può esserti utile: i migliori modi per difenderti da furti e intrusioni indesiderate.

La parte più interessante delle interviste, infatti, ha fatto emergere quelle che sono le principali motivazioni che spingono i ladri ad abbandonare l’idea del furto o quantomeno a cambiare obiettivo: vediamo insieme quali sono.

Di certo, le cose più temute sono la presenza di inquilini in casa e la vicinanza di istituti militari, come caserme o questure. Al di là delle scene da film in cui si vedono intere famiglie soggiogate dai malviventi, infatti, l’obiettivo reale di questi ultimi è ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Decisamente meglio un bel bottino raccolto velocemente in una casa vuota, rispetto al gestire gli abitanti della casa, che potrebbero in qualche modo minare il successo dell’operazione.

Se la vicinanza della casa agli istituti militari non ha bisogno di spiegazioni, al terzo posto della classifica troviamo i rumori, altrettanto facilmente spiegabili: rumore in casa = proprietari presenti, quindi si torna al via come a Monopoli.

Esaurito il podio, arriviamo al posto più interessante della classifica, ovvero il quarto, temuto dal 46% degli intervistati: l’antifurto. Ebbene sì, i primi posti sono indicativi ma poco utili. Non puoi infatti trasferirti accanto all’aeronautica né rimanere in casa per tutto il resto della tua vita. Però puoi scegliere di installare un buon antifurto per la casa, come quelli che ti propone WallMall. Nel nostro store troverai tutto ciò che ti serve per il tuo sistema d’allarme, dai sensori alla centralina passando per le sirene, fino ad arrivare addirittura alle batterie!

Il resto della classifica è poi molto ricco, comprende vicini, macchine parcheggiate, traffico, cani e telecamere, solo per dirne alcune. Se però il tuo amico a quattro zampe farebbe le feste anche a Jack lo Squartatore, gli impianti di sicurezza WallMall sono ciò che fa per te!

ATTENZIONE ⚠

Nonostante quella del furto notturno sia l’idea più diffusa nell’immaginario collettivo, la ricerca dell’Università del North Carolina mette in luce una realtà diversa: il momento preferito per i furti è costituito dalle ore diurne durante i giorni feriali. Questo perché non soltanto gli inquilini della casa tendono ad uscire, ma lo fanno anche, di solito, in maniera prevedibile (orario lavorativo, necessità di accompagnare i figli a scuola ecc.).

I 5 componenti necessari per comporre un Sistema Antifurto per la Casa

Un sistema antifurto per la casa può includere diversi componenti per garantire la sicurezza dell’abitazione. In generale comprende:

  1. Sensori di movimento: questi dispositivi rilevano qualsiasi movimento all’interno o all’esterno della casa, e inviano un allarme al sistema centrale in caso di attivazione.
  2. Contatti magnetici: questi dispositivi vengono installati su porte e finestre e rilevano quando vengono aperti. Se vengono aperti quando il sistema è armato, l’allarme viene attivato.
  3. Sirene: una volta attivato l’allarme, una sirena suona all’interno e all’esterno della casa per avvisare gli intrusi e i vicini dell’effrazione in corso.
  4. Sistema di controllo: un dispositivo centrale, spesso un pannello di controllo o tastiera, che riceve segnali dai sensori e attiva l’allarme in caso di necessità. È inoltre possibile controllare e monitorare il sistema antifurto tramite un’app per smartphone o una interfaccia web.
  5. Sensori di Emergenza: grazie ai quali puoi tenere sotto controllo alcune condizioni particolari, come il malfunzionamento di un sensore antincendio o fumo, piuttosto un sensore rottura vetro o per il gas, o per rilevare la presenza di acqua.

Un sistema di questo tipo può essere installato sia da professionisti che da fai-da-te, anche se l’installazione professionale è consigliata per garantire una maggiore sicurezza e funzionalità.

Come proteggere la casa da un incendio? Il sensore Antincendio

Un sensore antincendio è un dispositivo progettato per rilevare la presenza di fumo o di calore e attivare un allarme in caso di necessità. Esistono diversi tipi di sensori antincendio, ognuno dei quali è progettato per rilevare specifici segni di un incendio.

  • Sensori di fumo: questi sensori utilizzano una sorgente luminosa e un sensore fotoelettrico per rilevare la presenza di particelle di fumo nell’aria. Quando vengono rilevate particelle di fumo, il sensore invia un segnale al sistema di allarme antincendio.
  • Sensori di calore: questi sensori rilevano la presenza di un aumento della temperatura nell’ambiente. Se la temperatura raggiunge un livello predefinito, il sensore invia un segnale al sistema di allarme antincendio.
  • Sensori di monossido di carbonio: questi sensori rilevano la presenza di monossido di carbonio nell’aria, un gas incolore e inodore che può essere prodotto da apparecchiature per il riscaldamento o da generatori di energia, e invia un allarme alla centrale quando raggiunge livelli pericolosi

I sensori antincendio devono essere installati in modo strategicamente, in modo che coprano tutte le zone dell’edificio, sia all’interno che all’esterno, ed è importante mantenerli regolarmente testati e puliti per garantire che funzionino correttamente in caso di emergenza.

E per prevenire allagamenti o perdite di acqua?

Un sensore di perdita d’acqua è un dispositivo che rileva la presenza di acqua in un luogo dove non dovrebbe esserci, segnalando così una perdita o una fuoriuscita. Questi sensori possono essere installati in una varietà di impostazioni, tra cui case, edifici commerciali, centrali elettriche e industrie. Possono essere utilizzati per rilevare perdite in tubazioni, condotte, piscine, serbatoi e altre attrezzature idriche.

Come prevenire fughe di gas? il Sensore Gas

Un sensore di gas funziona tramite la misura della concentrazione di un determinato gas presente nell’aria. Ci sono diversi tipi di sensori di gas, ognuno dei quali è progettato per rilevare una specifica categoria di gas, come ad esempio i sensori di monossido di carbonio, biossido di carbonio o gas refrigeranti.

Il principio di funzionamento di base di un sensore di gas è l’utilizzo di un materiale sensibile che cambia le sue proprietà fisiche o chimiche in presenza del gas da rilevare. Il cambiamento delle proprietà del materiale sensibile viene poi convertito in un segnale elettrico che può essere utilizzato per indicare la presenza del gas e la sua concentrazione.

In generale un sensore di gas consiste di:

  • una parte sensibile (che può essere un materiale solido, una membrana, una soluzione, etc)
  • un dispositivo di conversione (che può essere una resistenza, un termocoppia, un conduttimetro, etc)
  • un circuito di elaborazione del segnale.

Ad esempio, i sensori di monossido di carbonio utilizzano spesso materiali sensibili che reagiscono con il monossido di carbonio per generare un segnale elettrico. I sensori di gas a infrarossi, invece, utilizzano un sistema ottico per rilevare la concentrazione di un determinato gas attraverso la misura dell’assorbimento della radiazione infrarossa da parte del gas stesso.

 

SIM Allarme Casa: gli Operatori e le migliori Tariffe

 

 

SIM ALLARME CASA, GLI OPERATORI E LE TARIFFE AGGIORNATE

ANCORA INDISPENSABILI LA VOCE E GLI SMS

Va fatta una premessa fondamentale, le notifiche via Voce ed SMS restano ancora le più affidabili in assoluto!

Si, proprio così! Nonostante gran parte dei nuovi allarmi per la casa di nuova generazione sia dotato di connessione WiFi, la notifica via SMS è ancora l’eccellenza in termini di sicurezza, sicuramente per la più ampia e sicura disponibilità della copertura.  

Vero anche che rispetto al WiFi ci sono costi di gestione più alti con gli SMS ma è anche vero che in termini di sicurezza di un impianto di allarme la notifica è una cosa seria e delegarla alla propria linea WiFi è ancora troppo azzardato. 

Ecco la ragione per cui troviamo ancora a bordo di ogni sistema di Antifurto per la casa, lo slot per la SIM card. Quasi tutti gli operatori forniscono uno speciale abbonamento che vi consentirà di installare a bordo del tuo Allarme una SIM con alcune caratteristiche speciali, come un canone pensato apposta che include SMS VOCE e spesso anche un monte mega di connessione ad INTERNET, inoltre questa speciale SIM card non ha scadenza per cui nessun problema se vi dimentica di ricaricarla!

CONSIGLI PRIMA DELL’ACQUISTO

Prima però di procedere all’acquisto è consigliabile verificare la copertura dell’operatore scelto, tieni in considerazione che la centrale antifurto spesso viene installata in punti interni all’abitazione e talvolta nascosti pertanto se intendi provare la copertura direttamente dal tuo cellulare, avvicinati più possibile alla centrale antifurto e scopri la reale disponibilità di linea, se non dovesse esserci sufficiente segnale prova con un altro operatore o in alternativa cerca una diversa collocazione della centrale magari in un posto più vicino ad una finestra o alla parete perimetrale dell’edificio.

Se spostare la centrale dovesse farti allontanare troppo dai sensori wireless puoi installare un piccolo amplificatore che ti consente di aumentare la copertura verso i sensori. Sconsigliamo infatti l’utilizzo di ripetitori GSM / 3G / 4G poichè difficilmente sono affidabili per questo tipo di funzione e spesso causano interferenze anche su frequenze diverse. 

In questo articolo vi daremo tutte le informazioni aggiornate operatore per operatore con i costi mensili e le caratteristiche principali, abbiamo analizzato per voi i principali operatori di Telefonia Mobile in Italia, le offerte sono allineate tra di loro alcune prevedono anche soluzioni anticipate annuali altre invece anche canone mensili, la scelta non resta che alla effettiva copertura dell’operatore.

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I termini più usati negli impianti di allarme per la casa

Allarme Casa 

la Guida alle Parole più Utilizzate 

 

ANTI JAMMER

Sensore antisabotaggio del sistema d’allarme. Ha la specifica funzione di contrastare l’attacco dell’antifurto attraverso l’utilizzo di specifici dispositivi detti jammer.

AUTOALIMENTATO

Componente dotato di batteria. Quest’ultima viene costantemente alimentata, in modo che possa entrare in funzione, e quindi far funzionare il sistema d’allarme, anche in caso di blackout.

BARRIERE

Sensore composto da due elementi, una trasmittente ed una ricevente che capta il segnale della prima. La comunicazione tra i due elementi crea, appunto, una barriera invisibile. Questo perché, nel momento in cui qualcuno o qualcosa dovesse provare ad attraversare il campo di comunicazione, quest’ultima si interromperebbe, facendo scattare l’allarme.

CENTRALE ANTIFURTO

La centrale, detta comunemente centralina, è il fulcro dell’antifurto. È un vero e proprio cervello del sistema, al quale sono collegati tutti gli altri elementi che lo compongono. L’utente comunica con la centrale attraverso tastierini, chiavi o tessere. Utilizzando questo cervello è possibile attivare o disattivare l’antifurto e controllare le diverse zone di copertura. I sensori, una volta rilevata un’intrusione, inviano l’allarme alla centrale, che a sua volta fa scattare le sirene e gli altri segnalatori.

IMPIANTO FILARE

Impianto di allarme installato attraverso l’utilizzo di cavi. È importante predisporre l’impianto elettrico o verificare che esso supporti un antifurto filare. I cavi in questione sono infatti differenti da quelli elettrici, comportando una certa attenzione nell’istallazione. Un impianto d’allarme filare è solitamente più costoso e difficile da installare, ma viene ritenuto più sicuro. Il solo tentativo di tagliare i cavi, infatti, fa scattare l’allarme. Un antifurto può anche essere costituito da un insieme di elementi filari e wireless.

JAMMER 

Dispositivo utilizzato illegalmente per il sabotaggio di sistemi di comunicazione e d’allarme. Nello specifico un jammer emette delle onde radio, posizionandosi sulle stesse frequenze del dispositivo che intende sabotare, creando così un’interferenza che impedirà la comunicazione tra le componenti del suddetto dispositivo. Nel caso di un antifurto per la casa, le frequenze utilizzate sono 433,92 e 868 MHz.

LENTE DI FRESNEL

Grazie alla sua particolare struttura basata su una serie di elementi concentrici, detti anelli di Fresnel, questo tipo di lente permette una notevole riduzione dell’ingombro di spazio. Nata per i fari da navigazione, essa ha poi trovato impiego, nel corso del tempo, in molti altri settori, fino ad arrivare anche a quello della sicurezza. Sono proprio le lenti di Fresnel quelle utilizzate dai sensori PIR. Esse permettono al rilevatore di avere un campo visivo che si estende tra i 90° e i 110 gradi.

MICROONDE

Insieme ai PIR le microonde costituiscono una delle due principali tecnologie utilizzate per il funzionamento dei sensori. Emettendo una serie di onde, infatti i sensori che utilizzano questa tecnologia creano un vero e proprio campo elettromagnetico che riempie l’ambiente. Un eventuale intruso creerà inevitabilmente uno spostamento e quindi una modifica che del campo creato dal sensore, che farà di conseguenza scattare l’allarme.

PET IMMUNE

Vengono definiti pet immune, in base alla tecnologia che li caratterizza, quei sensori in grado di distinguere gli animali di casa da eventuali intrusi, lasciando i nostri amici a quattro zampe liberi di muoversi anche quando l’impianto d’allarme è attivo. Nel linguaggio comune si dice che questi sensori vengano tarati in base al peso dei nostri animali. In realtà essi possono funzionare in diverse modalità. È possibile, ad esempio, che la tenda a infrarossi creata dal sensore venga tagliata alla loro altezza, in modo che il sistema non rilevi la presenza del gatto o del cane ma rilevi comunque quella di una persona. Un altro sistema su cui si basa il funzionamento dei sensori pet immune è la differenza di temperatura. L’uomo ha infatti una temperatura corporea diversa da quella degli animali, quindi il sensore può essere tarato in modo da non rilevare le variazioni di temperatura di un determinato range.

PERIMETRALE

Insieme o singolo componente dell’impianto di antifurto posto a controllo del perimetro dell’edificio. Possono essere definiti perimetrali, ad esempio, i sensori per porte e finestre. Per un controllo ottimale il sistema perimetrale va sempre combinato con quello volumetrico.

PIR

Acronimo di passive infrared. Si riferisce alla tecnologia utilizzata da alcuni componenti dell’antifurto per la casa, in particolar modo i sensori. Il significato di infrarosso è “sotto il rosso”. La definizione dipende dal fatto che, tra tutti i colori esistenti, il rosso è quello visibile con una frequenza elettromagnetica più bassa. La radiazione infrarossa è quindi una radiazione con una banda di frequenza inferiore a quella della luce visibile, anche se maggiore di quella delle onde radio. La cosiddetta banda infrarossa corrisponde ad una lunghezza d’onda compresa tra 700 nm ed 1 mm. Ogni oggetto che sia caratterizzato da una temperatura superiore allo zero assoluto emette spontaneamente radiazioni in questa banda. Gli elementi che si avvalgono di tecnologia pir, quindi, ricevono tutte queste radiazioni, e sono passivi nel senso che non emettono energia propria. Molti sensori per antifurto utilizzano i pir, acquisendo per estensione la definizione di PIR o quella di PID, che sta per passive infrared detector. Questo tipo di sensori viene definito di movimento, poiché atto a rilevare l’eventuale presenza di un elemento esterno all’interno di un ambiente. Il sensore in realtà non rileva propriamente il movimento. Il meccanismo si basa sul fatto che, una volta inserito in una stanza, il sensore ne rileva l’energia, e quindi la temperatura. Nel momento in cui qualcuno o qualcosa inizia a muoversi all’interno della stessa stanza, inevitabilmente va a modificare, in maniera piuttosto brusca, la temperatura che il sensore aveva registrato. È questo cambiamento che fa scattare il sensore, che reagirà allarmando la centralina.

RILEVATORE DI MOVIMENTO

Il sensore, o rilevatore di movimento, è uno dei principali componenti di un antifurto. Si tratta dell’occhio del sistema, quello che rileva eventuali intrusioni e le segnala alla centrale. Può essere da interno o da esterno e funzionare grazie a differenti tecnologie, come quella a infrarossi o quella a microonde. Ne esistono svariati tipi, da scegliere in base alle necessità dell’utente. Un sistema d’allarme efficace si avvale di più sensori, in modo da poter tenere sotto controllo ogni area della casa o dello spazio in cui il sistema viene installato. I sensori possono essere perimetrali o volumetrici, ed esistono, inoltre, sensori specifici per particolari aree o elementi, come porte e finestre.

COMBINATORE TELEFONICO

Collega l’antifurto alla linea telefonica. In questo modo, allo scattare del sistema, invia messaggi d’allarme attraverso il telefono ad un istituto di sorveglianza, alle forze dell’ordine o a contatti personali in base alle impostazioni. Può essere integrato nell’antifurto o aggiunto in un secondo momento.

SIRENA

Componente dell’impianto di antifurto che segnala l’allarme. Essa viene attivata dalla centrale una volta che questa, a sua volta, ha ricevuto l’allarme da uno o più sensori. La sirena può essere da interno o da esterno. Quella da interno allerta i presenti e, soprattutto, ha lo scopo di disorientare gli intrusi. Quella da esterno ha invece lo scopo di segnalare l’intrusione a chi si trova al di fuori. Le sirene classiche utilizzano segnali sia sonori che visivi. Esse sono spesso collegate a combinatori telefonici, che amplificano l’allarme collegandosi automaticamente alle forze dell’ordine o ad istituti di vigilanza.

VOLUMETRICO

Si dice volumetrico l’elemento atto al controllo di uno spazio, ad esempio una stanza, un garage o un giardino. I sensori volumetrici possono essere da interno o da esterno, e funzionare grazie all’apporto di diverse tecnologie.

WIRELESS

Sistema che si avvale della tecnologia senza fili. Esso può essere installato facilmente, senza l’utilizzo di cavi, e può anche essere spostato in caso, ad esempio, di trasferimento. Un altro vantaggio di un sistema wireless è il costo più contenuto rispetto ad un impianto filare. Un sistema d’allarme per la casa può anche prevedere la combinazione di elementi filari e wireless.

Furti in casa: le raccomandazioni dei Carabinieri

I furti in casa sono episodi molto spiacevoli per chi li subisce.

Non si tratta solo di un danno economico, ma anche del veder turbata la propria privacy, della terribile sensazione di essere violati in casa propria, non riuscendo più a sentirsi sicuri in nessun posto. Ci sono diversi accorgimenti per prevenire il fenomeno e, sul sito del Ministero della Difesa, è possibile trovare un elenco di consigli in merito fornito dai Carabinieri.

Non stupisce, sul podio dei primi tre di questo elenco, la presenza di un suggerimento fondamentale: installate dei dispositivi antifurto.

Un dispositivo d’allarme è infatti efficace per svariati motivi. Innanzitutto funge da deterrente, poiché i ladri tendono a preferire obiettivi facili. Questo significa che, notando sirene e altri elementi di un antifurto installati sulla vostra casa, ne sceglieranno un’altra non protetta. L’antifurto può inoltre avvisarvi che sta avvenendo un’intrusione, sia in presenza, poiché il sistema si attiva ed emette segnali quando rileva un intruso (con la sirena che inizia a suonare ad esempio), ma anche a distanza, poiché i sistemi di nuova generazione sono controllabili attraverso smartphone ed altri dispositivi in qualunque posto vi troviate. Ultima funzione – ma non per importanza – un sistema d’allarme segnala un’intrusione non soltanto al padrone di casa, ma anche ai numeri di riferimento e, soprattutto, ad istituti di vigilanza e Forze dell’Ordine.

Scarica qui il Modulo per collegare l’antifurto casa al Pronto Intervento dei Carabinieri Arma dei Carabinieri - Home

 

Se ancora non avete scelto il vostro antifurto date un’occhiata al nostro negozio: non rimarrete di certo delusi, grazie alla presenza di sensori, sirene e kit per ogni tasca ed ogni esigenza. Se non siete particolarmente esperti del settore e non sapete cosa scegliere, sul nostro blog troverete consigli e descrizioni di ogni elemento di un sistema d’allarme, in modo che chiunque possa essere in grado di comporre il proprio antifurto.

Naturalmente l’antifurto per la casa non è l’unico accorgimento consigliato dai Carabineiri. Alcuni dei consigli forniti sono molto semplici, eppure spesso ce ne dimentichiamo.

  • Per esempio: cosa vi diceva sempre la mamma? Non aprire agli sconosciuti! Ed aveva ragione: quando sentite il campanello, è bene controllare sempre lo spioncino o il videocitofono prima di aprire.
  • Lasciate la chiave di riserva sotto al vaso accanto alla porta, perché aspettate che l’uomo dei vostri sogni la usi per entrare e farvi una sorpresa? Beh, a meno che non viviate in un film romantico vi sconsigliamo di farlo: il principe azzurro invece delle rose potrebbe farvi trovare i cassetti tutti aperti e vuoti.
furti in casa

furti in casa

  • Quando andate fuori per lunghi periodi non ditelo proprio a tutti. Qualche anno fa la villa di Piquet e Shakira è stata svaligiata. Il periodo scelto era perfetto per i ladri, poiché lui era in ritiro con la Spagna, lei in tournèe in Germania. Certo, capiamo la tentazione di pubblicare le foto sui social, ma se non siete calciatori della Nazionale o cantanti pop internazionali si potrebbero evitare almeno gli annunci con squillo di trombe.

Alcuni accorgimenti, come dicevamo, sono molto semplici, come per esempio ricordarsi di chiudere il portone d’accesso al palazzo, o conservare oggetti e documenti importanti in cassaforte o comunque in un luogo sicuro. Un altro consiglio che potrebbe sembrare banale ma non lo è affatto, è quello di evitare di attaccare targhette alle chiavi. Nel malaugurato caso in cui vi scippassero la borsa, per esempio, dovreste rifare i documenti, ricomprare il cellulare e recuperare la rubrica… tante cose, affatto simpatiche certo. Ma se in borsa avevate anche le chiavi con la targhetta “Maria Rossi, via Donizetti 35, piano rialzato (la porta rossa a destra)”, dovrete rifare anche tutte le serrature di casa: ancora peggio no?

L’elenco comprende poi un gran numero di consigli, dall’adozione di grate, porte blindate ed altri strumenti di sicurezza passiva all’illuminazione giusta, passando per il messaggio della segreteria e la duplicazione delle chiavi. Qui potrete leggere il testo nella sua interezza, magari dopo che avrete scelto i sensori WallMall più adatti alle vostre esigenze.

 

sirena allarme casa

Sirena Allarme: quale scegliere e dove posizionarla

Sirena Allarme

Come scegliere la Sirena Allarme?

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La sirena allarme esterna è il primo segnale che indica che la casa è protetta, e che quindi funge da deterrente per i malintenzionati. Possono essere filari o wireless ma, per una maggiore sicurezza, anche le sirene filari sono dotate di batteria. In questo modo continueranno a funzionare anche in caso di manomissioni, taglio dei cavi o mancanza di corrente elettrica. Una cosa importante da considerare è la collocazione.

Le sirene vanno posizionate in un punto strategico, scelto in modo che il dispositivo sia visibile ma difficilmente raggiungibile, affinché sia difficilmente sabotabile. Come abbiamo accennato, anche le sirene allarme esterne, come i sensori, potrebbero essere soggette a tentativi di manomissione. Oggi però esistono una serie di accessori mirati a proteggere il dispositivo.

Sempre più diffuse sono, innanzitutto, le sirene allarme antischiuma. Questo perché, per lungo tempo, la schiuma è stata il principale strumento utilizzato per inibire il funzionamento delle sirene d’allarme. Esistono inoltre in delle coperture di vari spessori in policarbonato, ma anche in acciaio inox antiperforazione, realizzate in modo da non poter essere strappate, aperte o asportate. Bisogna ricordare poi che queste sirene, essendo posizionate all’esterno, vanno protette anche dagli agenti atmosferici, come pioggia, vento o neve.

Tipi di Sirena Allarme Esterna

WallMall ti offre sirene allarme polivalenti, utilizzabili sia all’esterno che all’interno, oltre ad un’ampia gamma di sirene allarme da esterno wireless, tra cui anche modelli autoalimentati e ad energia solare. Quest’ultima tipologia è pensata per fornire la soluzione ad un problema che tantissimi utenti si pongono nella scelta della sirena: come sopperire alla mancanza di una presa all’esterno dell’abitazione? Le nostre sirene ad energia solare sono corredate di un piccolo pannello fotovoltaico integrato, in modo da potersi alimentare autonomamente. Per il funzionamento ottimale di questo dispositivo, ti consigliamo di posizionarlo, ove possibile, in modo che sia esposto a sud. Con un’esposizione alla luce solare di circa 5 o 6 ore riuscirai ad ottenere una carica completa.

Curiosità

Da tempo sono reperibili in commercio le cosiddette sirene civetta. Esse sono così definite perché dovrebbero servire essenzialmente da deterrente per i malintenzionati, facendo loro credere di trovarsi in presenza di un antifurto, anche se, in realtà, queste sirene funzionano in autonomia, senza essere collegate a nulla.

sirena allarme casa

Le sirene allarme da interno possono essere filari o wireless. Rispetto a quelle da esterno, esse presentano il vantaggio di essere ovviamente più discrete, e quindi meno fastidiose per il vicinato. Di certo all’interno della propria casa si è liberi di posizionare la sirena nel punto che si preferisce, ma sarebbe meglio, comunque, seguire alcuni accorgimenti.

Dove Posizionare la Sirena Allarme?

Una cosa molto importante, ad esempio, è evitare di posizionare la sirena allarme nei pressi della centralina. Se vi state chiedendo il perché sarete subito accontentati. Un potenziale ladro o aggressore che entra in casa, andrà per prima cosa a cercare la sirena per tentare di manometterla ed agire indisturbato. Poiché essa emette un segnale acustico, non sarà ovviamente difficile da trovare. Posizionando quindi la sirena nelle vicinanze della centralina, l’intruso riuscirà ad individuare – e quindi a manomettere o almeno a tentare di farlo – entrambe.

Manomettere la centralina, però significherebbe rendere inefficace l’intero sistema d’allarme, compresi sensori, combinatori telefonici ecc. In sintesi, affiancare la sirena da interno alla centralina, comporterebbe il rischio di rendere inutili tutti i sistemi di protezione. Scopo della sirena allarme interna è quello di stordire gli intrusi, rendendo la loro presenza nella nostra casa molto poco agevole, in modo da spingerli a cambiare obiettivo. Questo significa che le sirene da interno non sostituiscono, ma fanno da complemento alle sirene da esterno. Lo scopo di queste ultime, infatti, è quello di segnalare l’intrusione a terzi, in modo da poter ricevere soccorsi. 

Sirena Allarme: Normativa Livello Sonoro e Disturbo


suono sirena allarme

Il rumore generato e il fastidio che potrebbe arrecare una sirena allarme esterna non vanno sottovalutati. Cosa significa? Bisogna tener presente che le sirene allarme da esterno emettono un segnale sia sonoro che luminoso.

Il segnale sonoro funge da deterrente e da avviso, il segnale visivo ha lo scopo di far individuare tempestivamente il luogo in cui è avvenuta l’effrazione, dalle forze dell’ordine ma anche da vicini o vigilanti.

Per poter essere visibile, la luce emessa dalle sirene è di un colore particolarmente acceso, di solito rosso o arancione.

Il segnale sonoro però, per poter essere efficace è piuttosto forte oltre che continuo, infatti si ripete finché non viene disattivato. La cosa potrebbe risultare fastidiosa per i vicini, soprattutto nelle ore notturne.

Poiché il disturbo della quiete pubblica è penalmente perseguibile, questa è una cosa alla quale prestare molta attenzione, perché potrebbe causare seri problemi al proprietario dell’abitazione sulla quale è installata la sirena.

L’articolo 659 del Codice Penale, relativo appunto al disturbo della quiete pubblica, cita testualmente: ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche.

Questo significa che anche chi provoca rumori eccessivi per garantire la propria sicurezza è perseguibile in tal senso. Nell’impostare il segnale sonoro della sirena, vanno inoltre tenuti in conto eventuali regolamenti locali, come ad esempio quelli condominiali.