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I termini più usati negli impianti di allarme per la casa
Allarme Casa
la Guida alle Parole più Utilizzate
ANTI JAMMER
Sensore antisabotaggio del sistema d’allarme. Ha la specifica funzione di contrastare l’attacco dell’antifurto attraverso l’utilizzo di specifici dispositivi detti jammer.
AUTOALIMENTATO
Componente dotato di batteria. Quest’ultima viene costantemente alimentata, in modo che possa entrare in funzione, e quindi far funzionare il sistema d’allarme, anche in caso di blackout.
BARRIERE
Sensore composto da due elementi, una trasmittente ed una ricevente che capta il segnale della prima. La comunicazione tra i due elementi crea, appunto, una barriera invisibile. Questo perché, nel momento in cui qualcuno o qualcosa dovesse provare ad attraversare il campo di comunicazione, quest’ultima si interromperebbe, facendo scattare l’allarme.
CENTRALE ANTIFURTO
La centrale, detta comunemente centralina, è il fulcro dell’antifurto. È un vero e proprio cervello del sistema, al quale sono collegati tutti gli altri elementi che lo compongono. L’utente comunica con la centrale attraverso tastierini, chiavi o tessere. Utilizzando questo cervello è possibile attivare o disattivare l’antifurto e controllare le diverse zone di copertura. I sensori, una volta rilevata un’intrusione, inviano l’allarme alla centrale, che a sua volta fa scattare le sirene e gli altri segnalatori.
IMPIANTO FILARE
Impianto di allarme installato attraverso l’utilizzo di cavi. È importante predisporre l’impianto elettrico o verificare che esso supporti un antifurto filare. I cavi in questione sono infatti differenti da quelli elettrici, comportando una certa attenzione nell’istallazione. Un impianto d’allarme filare è solitamente più costoso e difficile da installare, ma viene ritenuto più sicuro. Il solo tentativo di tagliare i cavi, infatti, fa scattare l’allarme. Un antifurto può anche essere costituito da un insieme di elementi filari e wireless.
JAMMER
Dispositivo utilizzato illegalmente per il sabotaggio di sistemi di comunicazione e d’allarme. Nello specifico un jammer emette delle onde radio, posizionandosi sulle stesse frequenze del dispositivo che intende sabotare, creando così un’interferenza che impedirà la comunicazione tra le componenti del suddetto dispositivo. Nel caso di un antifurto per la casa, le frequenze utilizzate sono 433,92 e 868 MHz.
LENTE DI FRESNEL
Grazie alla sua particolare struttura basata su una serie di elementi concentrici, detti anelli di Fresnel, questo tipo di lente permette una notevole riduzione dell’ingombro di spazio. Nata per i fari da navigazione, essa ha poi trovato impiego, nel corso del tempo, in molti altri settori, fino ad arrivare anche a quello della sicurezza. Sono proprio le lenti di Fresnel quelle utilizzate dai sensori PIR. Esse permettono al rilevatore di avere un campo visivo che si estende tra i 90° e i 110 gradi.
MICROONDE
Insieme ai PIR le microonde costituiscono una delle due principali tecnologie utilizzate per il funzionamento dei sensori. Emettendo una serie di onde, infatti i sensori che utilizzano questa tecnologia creano un vero e proprio campo elettromagnetico che riempie l’ambiente. Un eventuale intruso creerà inevitabilmente uno spostamento e quindi una modifica che del campo creato dal sensore, che farà di conseguenza scattare l’allarme.
PET IMMUNE
Vengono definiti pet immune, in base alla tecnologia che li caratterizza, quei sensori in grado di distinguere gli animali di casa da eventuali intrusi, lasciando i nostri amici a quattro zampe liberi di muoversi anche quando l’impianto d’allarme è attivo. Nel linguaggio comune si dice che questi sensori vengano tarati in base al peso dei nostri animali. In realtà essi possono funzionare in diverse modalità. È possibile, ad esempio, che la tenda a infrarossi creata dal sensore venga tagliata alla loro altezza, in modo che il sistema non rilevi la presenza del gatto o del cane ma rilevi comunque quella di una persona. Un altro sistema su cui si basa il funzionamento dei sensori pet immune è la differenza di temperatura. L’uomo ha infatti una temperatura corporea diversa da quella degli animali, quindi il sensore può essere tarato in modo da non rilevare le variazioni di temperatura di un determinato range.
PERIMETRALE
Insieme o singolo componente dell’impianto di antifurto posto a controllo del perimetro dell’edificio. Possono essere definiti perimetrali, ad esempio, i sensori per porte e finestre. Per un controllo ottimale il sistema perimetrale va sempre combinato con quello volumetrico.
PIR
Acronimo di passive infrared. Si riferisce alla tecnologia utilizzata da alcuni componenti dell’antifurto per la casa, in particolar modo i sensori. Il significato di infrarosso è “sotto il rosso”. La definizione dipende dal fatto che, tra tutti i colori esistenti, il rosso è quello visibile con una frequenza elettromagnetica più bassa. La radiazione infrarossa è quindi una radiazione con una banda di frequenza inferiore a quella della luce visibile, anche se maggiore di quella delle onde radio. La cosiddetta banda infrarossa corrisponde ad una lunghezza d’onda compresa tra 700 nm ed 1 mm. Ogni oggetto che sia caratterizzato da una temperatura superiore allo zero assoluto emette spontaneamente radiazioni in questa banda. Gli elementi che si avvalgono di tecnologia pir, quindi, ricevono tutte queste radiazioni, e sono passivi nel senso che non emettono energia propria. Molti sensori per antifurto utilizzano i pir, acquisendo per estensione la definizione di PIR o quella di PID, che sta per passive infrared detector. Questo tipo di sensori viene definito di movimento, poiché atto a rilevare l’eventuale presenza di un elemento esterno all’interno di un ambiente. Il sensore in realtà non rileva propriamente il movimento. Il meccanismo si basa sul fatto che, una volta inserito in una stanza, il sensore ne rileva l’energia, e quindi la temperatura. Nel momento in cui qualcuno o qualcosa inizia a muoversi all’interno della stessa stanza, inevitabilmente va a modificare, in maniera piuttosto brusca, la temperatura che il sensore aveva registrato. È questo cambiamento che fa scattare il sensore, che reagirà allarmando la centralina.
RILEVATORE DI MOVIMENTO
Il sensore, o rilevatore di movimento, è uno dei principali componenti di un antifurto. Si tratta dell’occhio del sistema, quello che rileva eventuali intrusioni e le segnala alla centrale. Può essere da interno o da esterno e funzionare grazie a differenti tecnologie, come quella a infrarossi o quella a microonde. Ne esistono svariati tipi, da scegliere in base alle necessità dell’utente. Un sistema d’allarme efficace si avvale di più sensori, in modo da poter tenere sotto controllo ogni area della casa o dello spazio in cui il sistema viene installato. I sensori possono essere perimetrali o volumetrici, ed esistono, inoltre, sensori specifici per particolari aree o elementi, come porte e finestre.
COMBINATORE TELEFONICO
Collega l’antifurto alla linea telefonica. In questo modo, allo scattare del sistema, invia messaggi d’allarme attraverso il telefono ad un istituto di sorveglianza, alle forze dell’ordine o a contatti personali in base alle impostazioni. Può essere integrato nell’antifurto o aggiunto in un secondo momento.
SIRENA
Componente dell’impianto di antifurto che segnala l’allarme. Essa viene attivata dalla centrale una volta che questa, a sua volta, ha ricevuto l’allarme da uno o più sensori. La sirena può essere da interno o da esterno. Quella da interno allerta i presenti e, soprattutto, ha lo scopo di disorientare gli intrusi. Quella da esterno ha invece lo scopo di segnalare l’intrusione a chi si trova al di fuori. Le sirene classiche utilizzano segnali sia sonori che visivi. Esse sono spesso collegate a combinatori telefonici, che amplificano l’allarme collegandosi automaticamente alle forze dell’ordine o ad istituti di vigilanza.
VOLUMETRICO
Si dice volumetrico l’elemento atto al controllo di uno spazio, ad esempio una stanza, un garage o un giardino. I sensori volumetrici possono essere da interno o da esterno, e funzionare grazie all’apporto di diverse tecnologie.
WIRELESS
Sistema che si avvale della tecnologia senza fili. Esso può essere installato facilmente, senza l’utilizzo di cavi, e può anche essere spostato in caso, ad esempio, di trasferimento. Un altro vantaggio di un sistema wireless è il costo più contenuto rispetto ad un impianto filare. Un sistema d’allarme per la casa può anche prevedere la combinazione di elementi filari e wireless.